E’ scomparso
l’uomo più coerente, assieme ad Almirante, della destra italiana. Ho
avuto modo di conoscerlo personalmente e di apprezzare le sue doti di
uomo politico e di cultura. Hanno tentato più volte di distruggerne
l’immagine perché personificava ideali forti, in netto contrasto con la
teoria del
profitto e del
guadagno facile a totale discapito delle categorie più umili. Lo
definivano il fascista di sinistra perché odiava il capitalismo
selvaggio più di quanto lo odiassero gli stessi comunisti. Durante la
caccia alla streghe nel periodo dell’antifascismo di maniera venne
inquisito più volte dalla stessa Magistratura uscendone, dopo tante
sofferenze, indenne e a fronte alta. Politico di profonda statura morale
è stato più volte deputato sino a sedere nei banchi del Parlamento
Europeo. E' stato un ideologo, uno stratega della destra sociale e uno
storico attento dei movimenti e delle idee del Novecento. Un uomo
d’azione che ha dato alla destra e alla nazione in tempi difficili un
enorme contributo di idee e di programmi, utili per lo sviluppo sociale,
ma non graditi ai padroni del vapore, timorosi di perdere il potere di
dominio e di controllo delle coscienze. Con lui se ne va un pezzo di
storia, ma non le sue idee e i suoi programmi. Di lui mi è rimasto un
ricordo indelebile che consegno volentieri alle generazioni di oggi e di
domani, perché lui è un uomo che assieme ad altri ha fatto la storia
dell’Italia post-bellica. Si tratta di un intervista realizzata in tempi
non sospetti nel marzo del 1990. (2 novembre 2012).
(Antonio Mastinu).
I grandi uomini non muoiono mai, finché rimangono nella memoria dei vivi.
"Chi non conosce la verità è soltanto uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un malfattore". (B. Brecht).
"Nei tempi dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario". (Oscar Wilde)